3.11.07

Rutto libero

Quelli di Invad sono convinti che l'advertising non abbia il diritto di comportarsi così.

P. I.

2 Comments:

Blogger Unknown said...

ciao, gabriele da bologna
l'avevo già vista, ma non ci avevo mai pensato sotto queso aspetto. In effetti è un tantino tosta, ma non prevarica il livello di decenza. Cero potremmo trovarci a prendere delle secchiate d'acqua in mezzo alla strada da gente che urla "vieni alla acquafan!!, ma se ogni tanto non si provoca e si rimane negli schemi... qualcuno che esagera, secondo me, ci vuole

11:34 AM  
Blogger Iabicus said...

gabriele, concordo sulla necessità della provocazione, il rischio è che questa diventi mainstream...

la pubblicità dovrebbe comunicare, coinvolgere, servire, informare, spettacolarizzare, ingaggiare, intrattenere...

provocare no. perché la pubblicità appartiene al quotidiano delle persone e se tutti cominciassimo a provocare...

6:12 AM  

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