12.6.06

La linea metropolitana


La metropolitana di per sé è già un'area completamente brandizzata, le pareti del tunnel e gli stessi vagoni riportano pubblicità di ogni tipo, l'unica area che é ancora rispettata è proprio quella violata da questa tavola: la linea di pericolo che indica la distanza di sicurezza da mantenere presso i binari.

Nella tavola la linea si presta ad una pubblicità che riporti ad una compagnia di assicurazione sulla vita, diventando così anche il messaggio della pubblicità, non rischiare senza un assicurazione, essa può essere una sicurezza nel caso le certezze vengano meno.
Stefano Guerrieri

11.6.06

Ti metto in croce










L'advertising occupa gli spazi urbani più del consentito.
I semafori diventano territori cromatici
per veicolare associazioni dirette con marche che affidano
anche a un colore dominante la loro memorabilità.
Ma la città potrà vendere anche uno spazio come l'attraversamento pedonale,
per arrotondare le casse amministrative
e lasciare che l'advertising spadroneggi un po' ovunque.
Più di quanto già non faccia.
Giuseppe Reale

8.6.06

A scuola


La mia è una riflessione sul futuro, non solo della pubblicità come modo di comunicare, ma più in particolare dell'influenza che la pubblicità ha su di noi, sul nostro modo di pensare, sulle nostre scelte di vita. I bambini sono i più influenzabili, i più vulnerabili alla pubblicità e a tutti gli stimoli lanciati dalle brand.
Mercedes Marques

6.6.06

In ospedale


Il settore sanitario è ancora sufficientemente vergine dal punto di vista dell'inquinamento pubblicitario. Non offre spazi provocatori, almeno non più di quelli offerti da un bagno pubblico. Permette di raggiungere un pubblico differenziato. Infermieri, dottori e macchinari ospedalieri si trasformano in superfici da riempire con prodotti di automedicazione, slogan accattivanti e marchi per la famiglia. Ambulanze e ricette, invece, portano direttamente a casa suggerimenti su cosa acquistare al supermercato.
Antonio Mongelli

5.6.06

Appello con sponsor


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Federico Boriani

Politically Scorrect


Marzia Vaghi